Il territorio di Longi, esteso per 42,1 chilometri quadrati, è il settimo per dimensioni in tutta la Sicilia e si trova nella zona dei Monti Nebrodi (dal termine antico attico “Nebros”, che significa cerbiatto). Il nome evoca immediatamente l’immagine di ampi boschi, tra cui spicca quello di Mangalaviti. Qui, i boschi di querce tipici delle zone più basse si alternano a resti di lecceti, faggi, cerri, olmi, frassini e specie rare come l'”abies nebrodenis” e il “tasso baccato”, che insieme alla vegetazione sottostante e alla fauna caratteristica rendono questo bosco unico in tutta Europa.
Le pendici dei Nebrodi, che circondano il centro abitato, sono solcate da corsi d’acqua torrentizi che confluiscono nel ghiaione del fiume Fitalia. Questo fiume, chiamato Milè nella sua parte iniziale, ha origine dalle alte vette dei Nebrodi e scorre attraverso la tortuosa e omonima valle fino a raggiungere il Mar Tirreno con il nome di Fiumara di Zappulla.
Il suo passaggio nella suggestiva gola rocciosa del Passo Zita, la famosa “Stretta di Longi”, è affascinante. Nel corso del tempo, l’azione lenta e implacabile delle acque ha scavato un’apertura rocciosa creando due pareti di straordinaria bellezza: il verde lussureggiante, la limpidezza delle acque e la tranquillità creano un angolo di bellezza incontaminata.
Stretta di Longi: un angolo di paradiso nel cuore della Sicilia
Vieni a Longi e scopri la magia della stretta, un vero paradiso per gli amanti della natura e dell’avventura. Questa gola mozzafiato, attraversata dal fiume Milé, offre un paesaggio unico e variegato. Se hai il coraggio di affrontarla con la giusta portata d’acqua, potrai fare piccoli tuffi e sorpassare un tratto ingrottato che ti lascerà senza fiato.

Dal punto di vista geologico, il parco di Longi è un vero tesoro. Qui troverai una vasta gamma di rocce sedimentarie del terziario che raccontano la storia millenaria di questa terra. Nella parte più alta e centro-orientale del parco, dominano le formazioni di arenario/sicilee. L’arenaria si presenta in banchi omogenei, intervallati da sottili strati di argille e marne.
Nella zona occidentale dei nebrodi e nella valle del Simeto, invece, le formazioni a composizione argillosa sono molto diffuse. Infine, non puoi perderti le affascinanti formazioni calcaree che si trovano a San Fratello, Roccella Valdemone, San Marco d’Alunzio, Frazzanò, Galati Mamertino e Alcara Li Fusi. Questi affioramenti sono simili ai massicci alpini più famosi e ti regaleranno un panorama di montagna inaspettato.
Non importa se sei un appassionato di escursioni o un semplice curioso della natura, la stretta di Longi ti farà innamorare. Concediti una fuga dalla quotidianità e immergiti in questo mondo casuale e affascinante.
Perdersi nella magia della Stretta di Longi: un’esperienza indimenticabile
Alla scoperta della spettacolare Stretta di Longi (ME), un affascinante canyon nascosto nell’entroterra siciliano. Qui, le pareti verticali si ergono maestose mentre il torrente Milè si fa strada tra di esse. Durante il mese di giugno, il livello delle acque può richiedere l’utilizzo di stivali da pescatore. Tuttavia, esiste un’alternativa percorribile lungo il sentiero a mezza costa, che offre affascinanti panorami dall’alto, prima di venire interrotto da una frana.
Per raggiungere questo angolo selvaggio, bisogna percorrere la strada a scorrimento veloce che conduce a Galati Mamertino. Prima di iniziare la salita verso Galati, si trova la contrada Paratore, dove si trova un ponte con sottopassaggio: è qui che si dovrà parcheggiare l’auto.
Nel sottopassaggio, troverete una scritta spray “raduno 4×4”, mentre poco più avanti avrete l’evidente presenza di una discarica di rifiuti edilizi, compreso un cesso. Considerando che questa discarica potrebbe rimanere lì a lungo, può essere considerata un punto di riferimento. Dopo aver superato la discarica, sarà necessario attraversare il torrente indossando dei robusti stivali da giardino, dato che in quel punto le acque sono basse.
Più avanti, si incrocia un’antica carrareccia: girate decisamente a sinistra risalendo il vallone. All’improvviso ci si troverà di fronte a un edificio tecnico, circondato da un muro e con un cancello chiuso da un lucchetto. Con il livello delle acque ancora basso, si potrà continuare a piedi all’interno del torrente.
Tuttavia, se il livello delle acque è alto, sarà necessario dirigersi sul retro dell’edificio menzionato, dove un sentiero si snoda in salita. Una volta superata una barriera di legno, posta per impedire il passaggio agli animali, si potrà proseguire agevolmente lungo il versante sinistro della valle, che si è trasformata in uno spettacolo meraviglioso e affascinante.
Iniziate questa breve escursione alla scoperta dell’incantevole Stretta di Longi e lasciatevi affascinare dalla sua bellezza naturale e selvaggia. Il sentiero si presenta in diverse larghezze, talvolta arrivando a soli due metri, in altri tratti invece molto stretto. È di fondamentale importanza evitare di avvicinarsi troppo al bordo, che si affaccia su un ripidissimo strapiombo.
Personalmente, non lo ritengo adatto per accompagnare bambini e adolescenti. Poco oltre, si apre uno scenario meraviglioso: un tratto del torrente sottostante si trasforma in una cascata che forma una piscina naturale. Purtroppo, il sentiero a questo punto termina bruscamente nel vuoto. A meno che non si sia dotati di superpoteri , è essenziale fare marcia indietro fino a un’ampia cavità lungo la parete rocciosa, probabilmente usata come rifugio per pecore e capre.
Da qui, parte un sentiero estremamente ripido che rimane quasi adiacente al fianco roccioso della montagna. Continuando ad arrampicarsi su ripide pendenze, si raggiunge un punto in cui si trovano grandi massi franati e un evidente ingresso di una grotta naturale, circondata da edera. Questa scoperta, secondo me, è affascinante, ma altri potrebbero avere pareri diversi.
Muovendosi con cautela e attenzione tra i frammenti di roccia disseminati, si giunge finalmente all’ingresso della grotta, conosciuta come “Delle Colonne”. Allegatevi le immagini di riferimento. L’accesso alla grotta richiede un approccio prudente, navigando con destrezza tra i detriti rocciosi che costellano il percorso. Ecco, finalmente, sboccia l’ingresso maestoso della grotta, conosciuta con il suggestivo nome di “Delle Colonne”.
Voglio condividerne il fascino con voi, allegando due immagini che rendono giustizia alla sua bellezza ineguagliabile. Dopo aver concluso la mia visita alla Grotta, ho scelto di percorrere di nuovo il sentiero che avevo preso all’andata. Ho percepito la mancanza dei miei affidabili bastoni da escursionismo, che, purtroppo, non avevo portato con me questa volta. Sarebbero stati di grande conforto lungo il ripido tratto in discesa.
È possibile che decida di tornare nella Stretta, magari verso la fine dell’estate, quando le acque saranno basse e l’assenza di turisti mi invoglierà a esplorare il canyon lungo il corso d’acqua. Tuttavia, desidero fornirvi un consiglio: siate prudenti. Questo luogo è selvaggio e in certi punti sembrerà di trovarsi in Australia. È indispensabile fare attenzione ai dirupi, agli strapiombi e agli instabili massi che pendono dal soffitto roccioso nelle diverse grotte. Ovviamente, speriamo che non scelgano di precipitare a terra proprio mentre stiamo passando noi. Come ho già sottolineato, questo non è un luogo adatto per i bambini e potrebbe essere preferibile non avventurarsi soli.