Un luogo così magico che Goethe lo definì “Il più bel promontorio del mondo“: è il Monte Pellegrino di Palermo. Un luogo a cui ogni palermitano è particolarmente legato. Uno scrigno in cui si fondono natura, cultura e storia della città. Meta imprescinbile per ogni turista che voglia comprendere Palermo, le sue tradizioni e i suoi luoghi simbolo, ma anche per i cittadini che vogliono guardare la città da una prospettiva diversa. Insomma, Monte Pellegrino è meta imperdibile e orgoglio palermitano: ma perché è così importante?
Monte Pellegrino a Palermo: la casa di Santa Rosalia
Il motivo principale del forte legame tra il monte e la sua città è dato dalla sacralità di un luogo che si trova proprio nel cuore del Monte Pellegrino. Stiamo parlando, ovviamente, del Santuario di Santa Rosalia. Costruito nel 1625, incastonato nella roccia, è meta di pellegrinaggio per i devoti della Santuzza. Santa Rosalia è patrona della città da quando nel 1624 l’arrivo delle sue ossa a Palermo avrebbe fatto cessare la pestilenza che stava colpendo la popolazione. Le ossa sono ancora custodite all’interno del Santuario, mentre nella grotta al suo interno sono custodite le richieste di miracoli e i ringraziamenti per la Santa.

Il 4 settembre si celebra la Santuzza, al secolo Rosalia Sinibaldi, morta da eremita proprio il 4 settembre 1160 all’età di 33 anni, ma il Santuario è luogo di devozione per tutto l’anno. Per l’occasione si sale al Santuario seguendo l’antico tracciato della Scala Vecchia, che parte da piazzale Cascino. Accanto al Santuario, infine, si trova il Gorgo di Santa Rosalia, un picco specchio d’acqua.
La natura unica del Monte
Oltre all’aspetto di fede e devozione, Monte Pellegrino è anche un luogo unico a livello naturale. La sua particolare conformazione ha permesso nel tempo la conservazione della sua importante biodiversità. Sul promontorio si trovano circa mille specie di piante e una enorme varietà di fauna. Una natura che, nonostante si trovi poco distante dalla città, conserva ancora il suo animo selvaggio.
Esiste, però, anche una natura “addomesticata”, che trova casa sul Monte Pellegrino. Stiamo parlando, in questo caso, del Real Parco della Favorita. Si tratta di un luogo molto caro ai palermitani, voluto da Re Ferdinando III di Borbone. Un giardino che si estende per 400 ettari alle pendici dal promontorio e che collega il centro città con Mondello. Il parco ospita diverse strutture di pregio: la Casina di Caccia, che oggi ospita il Museo etnografico cittadino e che per la sua forma orientaleggiante è chiamata Palazzina Cinese, le Scuderie Reali, proprio nel cuore del giardino palermitano, e Villa Niscemi, residenza adornata di arredi di pregio e opere d’arte.
Le gotte di Addaura e Niscemi
Il Monte Pellegrino, infine, ospita alcune importanti testimonianze storiche. Stiamo parlando delle Grotte dell’Addaura e di Niscemi. Le prime sono considerate particolarmente importanti per la presenza di un complesso di incisioni rupestri che risalgono al Paleolitico. La grotta di Niscemi, invece, ospita sempre incisioni rupestri, ma risalenti al Paleolitico superiore. Queste, che sorgono sul versante occidentale del Monte, sono state scoperte dopo rispetto a quelle dell’Addaura.