Mare, vigneti e vulcani, questi sono i luoghi magici della Sicilia del vino, tra degustazioni e soggiorni in cantine e wine restor dell’isola, alla scoperta di un’incredibile varietà di vitigni autoctoni e di storie affascinanti.
Se i wine lovers pensano alla Sicilia i nomi che saltano alla mente sono Florio, Duca di Salaparuta, Tasca d’Almerita e Donnafugata, i quali rievocano un passato nobile e magnificente.
L’ospitalità è cresciuta e sta crescendo di livello, in parallelo ai positivi giudizi dei critici enologici: palazzi nobiliari, le antiche case-fortezza che si sviluppano intorno a una corte interna, vengono via via ristrutturati, unendo sia design che rispetto per la tradizione architettonica del luogo. Scopriamo insieme quali sono assolutamente da non perdere!
Cantine e wine resort da non perdere in Sicilia
I fasti della Sicilia borbonica sono tramontati, ma la Sicilia del vino sta vivendo un nuovo Risorgimento tra premi, ottime recensioni nelle guide internazionali e investimenti da parte di aziende sia siciliane che nazionali e internazionali: un chiaro segno dell’interesse che i vigneti dell’isola suscitano, in particolare quelli dell’Etna.
Partiamo alla grande con Firriato e il Cavanera Wine Resort, una splendida struttura alle falde dell’Etna, a Castiglione di Sicilia (CT), a circa 600 metri sul livello del mare.
Qui ci sono vigne centenarie – una di 140 anni è un vero monumento botanico – e un palmeto del Seicento. La tenuta si estende su 84 ettari spalmati – dai 650 fino ai 950 metri di altitudine – sui versanti del quadrante nord dell’Etna e vede crescere il Nerello Mascalese, il Nerello Cappuccio, il Catarratto e il Carricante.

Continuiamo sempre a Castiglione di Sicilia (CT), più precisamente a Solicchiata per Pietradolce, 11 ettari divisi in cinque appezzamenti, a un’altitudine compresa tra i 600 e i 900 metri.
La storia della famiglia Faro si intreccia a quella del territorio e dei vitigni che ospitano anche piante datate tra i 90 e i 130 anni di età.
Qui si coltiva ancora manualmente, seguendo un’agricoltura eco-compatibile e valorizzando unicamente i vitigni autoctoni del vulcano quali Carricante, Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio (una scelta che guarda alla qualità più che alla quantità).
Ci spostiamo a Milo (CT) e parliamo dell’azienda Barone di Villagrande: una storia secolare di un’azienda che ha trasformato la dura terra lavica del vulcano in un giardino.
Con una data chiave: nel 1727 l’imperatore Carlo VI d’Asburgo, Re di Napoli, conferisce a Don Carmelo Nicolosi il titolo di Barone di Villagrande.
Così da dieci generazioni i vitigni di Carricante, Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio sono il cuore di questa realtà alle pendici dell’Etna. Che, sull’isola di Salina, produce anche una deliziosa Malvasia delle Lipari.
In questa residenza nobiliare di campagna ci si può rilassare con una piscina affacciata sui vigneti a terrazza e appena quattro camere, per viziare i pochi ospiti con ogni riguardo.
Degne di nota sono sicuramente le Cantine Nicosia, una delle più antiche aziende vitivinicole dell’Etna, fondata nel 1898 ed è stata la prima a produrre spumante Etna Doc metodo classico e vino certificato Bio Vegan in Sicilia.
Infine è una delle prime in Italia a puntare sull’ecosostenibilità e sulle biotecnologie. A più di 700 metri vengono coltivati i vitigni autoctoni come il Nerello Mascalese e il Nerello Cappuccio per il rosso, il Carricante e il Catarratto per il bianco. Ma l’azienda possiede anche tenute nel Ragusano, dove produce il Cerasuolo Docg.
Le provincia di Siracusa, Caltanissetta e Trapani
Proseguiamo con Avola, nella provincia di Siracusa, con la Tenuta Palmieri di Ueli ed Erika Breitschmid-Heiniger che proseguono l’avventura vinicola biologica già intrapresa con successo in Svizzera.

Gli obiettivi sono un alto livello di biodiversità e vini equilibrati – soprattutto il Nero d’Avola -, così vengono piantate diverse erbe tra i filari, i grappoli sono lavorati manualmente e sono banditi prodotti chimici.
La casa padronale e le dépendances sono state ristrutturate ricavando appartamenti per vacanze con piscina: un motivo in più per godersi un’esperienza di relax.
Vogliamo citare la tenuta di Noto di Planeta, che in Sicilia ha costruito un impero con quartier generale a Menfi. Questa tenuta in particolare è stata fondata nel 1998 in una contrada dal nome Buonivini e la cantina invisibile custodisce tesori che nascono da vigneti di Nero d’Avola e Moscato bianco.
Ma la tenuta di Buonivini vale un viaggio anche per la Case Sparse, un tempo dimore di vignaioli color amaranto, ristrutturate e impreziosite con le opere dell’artista Costanza Algranti, tutte realizzate con materiali di recupero.
Passiamo alla provincia di Caltanissetta con Principi di Butera, a Butera (CL). La famiglia Zonin nel 1997 ha rilevato questa tenuta secolare nella Sicilia più profonda, tra la Valle dei Templi e piazza Armerina.
Circa 170 ettari di Nero d’Avola, Merlot, Cabernet Sauvignon e Syrah tra i rossi, Chardonnay, Grillo e Insolia tra i bianchi.
L’antico baglio dei Principi di Butera è stato completamente restaurato e ospita degustazioni in un paesaggio suggestivo tra palme, bouganville e vigneti.
Facciamo un salto nella provincia di Trapani con il Baglio Oneto dei Principi di San Lorenzo a Marsala (TP). Una vista spettacolare sulle Egadi non è l’unico vanto del lussuoso boutique hotel che conta 49 camere arredate nello stile della tradizione siciliana.
Si tratta di una vera e propria casa fortificata con tanto di torre settecentesca che oggi ospita una splendida suite con vista a 360°.
Tutto intorno oliveti, cespugli di erbe aromatiche e vigneti da cui nasce anche il Marsala Doc, vino liquoroso da meditazione da assaggiare anche al ristorante della proprietà, La Calandra.
Ciò che completa l’elegante ospitalità offerta da questa storica residenza che domina una collina di 150 metri di altitudine è che è a 9 km da Marsala e a una decina da invitanti spiagge sabbiose.
Wine resort nella provincia di Palermo
Magnifica è la Tenuta Regaleali di Sclafani Bagni (PA), un’isola verde al centro dell’isola con quasi 600 ettari, con 12 tipologie di suoli diversi distribuite su 6 colline tra i 450 e i 850 metri sul livello del mare.
È il cuore dell’universo Tasca d’Almerita, famiglia che da 8 generazioni ha unito il suo nome al vino e che, con il passare del tempo, ha collezionato in tutta la Sicilia 5 tenute: oltre a Regaleali c’è Capofaro a Salina, Tascante sull’Etna, la storica tenuta Whitaker nell’antica isola Mozia e Sallier de La Tour a Monreale.
Così la famiglia racchiude in sé tutti i volti della Sicilia, le mille sfaccettature dei suoi vigneti e il suo concetto sacro di ospitalità. Le tenute accolgono i visitatori per degustazioni e per soggiorni tra i filari.
Infine consigliamo a Monreale (PA) il Sirignano Wine Resort, che prende il nome dall’antico Baglio di Sirignano – contrada di Monreale e architettura tipica della Sicilia feudale -.
Qui la famiglia dei marchesi de Gregorio coltiva a biologico vigneti e uliveti, offrendo una calorosa ospitalità agli amanti del turismo enologico all’interno dei percorsi delle Strade del Vino Monreale DOC e Alcamo DOC.