Si torna a parlare di Palermo, ancora una volta per un episodio spiacevole. Dopo lo stupro di gruppo avvenuto a fine agosto ai danni di una ragazza di 19 anni, un’inviata di Striscia la Notizia, Stefania Petyx, ha documentato un fatto che torna a far luce sulla situazione della Vucciria, dove la quotidianità sembra essere ancora fuori controllo. Dopo che per mesi la giornalista ha documentato la situazione nel quartiere, tra bar abusivi, pusher che spacciano pure in presenza dei carabinieri, e musica lanciata a tutto volume per il perimetro della zona, Petyx è tornata per vedere se, dopo il terribile episodio di fine estate, la situazione fosse migliorata o meno.
Per scoprirlo, Striscia la Notizia ha ingaggiato un’attrice che, inviata dalla giornalista, si è avvicinata ad un gruppo di uomini nella zona. Fingendosi ubriaca, la donna è stata effettivamente avvicinata da alcuni individui, che hanno iniziato a molestarla. Ma facciamo un po’ d’ordine.
Vucciria, ancora problemi nel quartiere
Secondo le persone intervistate da Petyx – baristi abusivi e spacciatori ripresi con telecamere nascoste -, effettivamente nel quartiere i controlli della polizia sono aumentati. Per comprovare queste ‘accuse’, si è scelto di inviare un’attrice che si fingesse ubriaca per monitorare la situazione: ecco cos’è successo.

Alcuni uomini, vedendo l’attrice ‘fuori controllo’, si sono proposti di portare a casa la donna. Successivamente hanno iniziato a toccarla e a pretendere baci. Solo l’intervento di uno spacciatore è riuscito ad evitare il peggio. “La ragazza partiamo dal presupposto che ha voluto bere fino a questo punto per volontà sua. Ovviamente se in nostra presenza si dovesse verificare qualcosa di anomalo, di eccessivo, nei suoi confronti, è normale che noi interveniamo. Non bisogna mai ridursi non lucidi, che tu sia uomo, che tu sia donna, che sia Palermo, che sia Milano, che sia il Messico… Oppure deve essere con quattro/cinque amici che si prendono cura della sua persona”, sono le parole rilasciate dalla polizia. Ma quindi, si può andare da soli a bere nel quartiere? È una zona pericolosa per i turisti?
L’episodio dello stupro di gruppo
L’episodio dello stupro di gruppo è avvenuto a Palermo lo scorso 7 luglio al Foro Italico. Oltre allo sdegno e la rabbia per l’accaduto, ad aver aggravato ancora di più la situazione è stata la diffusione e la condivisione del video dell’episodio stesso. Un fatto grave, che ha richiesto l’intervento del Garante della privacy, che ha minacciato conseguenze penali e amministrative per tutti coloro che avessero continuato a far circolare le immagini, il video stesso, e i dati personali della vittima. Ciò, infatti, costituisce una “una violazione della normativa della privacy, con conseguenze anche di carattere sanzionatorio”, e “risvolti penali per la diffusione dei dati personali delle persone vittime di reati sessuali”, aveva commentato al tempo il Garante della privacy. Quanto documentato recentemente a Palermo, tuttavia, sembra far pensare che la situazione non sia proprio del tutto cambiata.
“Di fatto per la vittima della violenza pubblicazione video è non solo seconda violenza ma rischia di diventare perpetua. Nella prospettiva della ragazza, la pubblicazione di quel video è drammatica. Se non si fermano subito le condivisioni, sarà costretta a rivivere quella violenza per anni”, aveva commentato in merito Guido Sforza, uno dei membri del collegio del Garante della privacy, in un’intervista a Repubblica.