Brutte notizie per la città di Palermo e per la sua provincia. Le ultime modifiche attuate sul Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza, ndr) dal Governo guidato da Giorgia Meloni hanno comportato il taglio di circa 220 milioni di euro destinati inizialmente a un lavoro di rigenerazione urbana proprio in queste zone.
A denunciarlo sono alcuni politici del Movimento 5 Stelle, i quali hanno indicato la maggioranza di Centrodestra di Governo come l’autore colpevole di questa manovra ai danni della Sicilia.
Entriamo più a fondo in questa vicenda e proviamo a capire cosa è successo.
Tagliati fondi Pnrr per Palermo e la Sicilia
Ad attaccare il Governo Meloni per quanto riguarda la cancellazione di alcuni fondi del Pnrr destinati alla Sicilia sono stati il deputato regionale Adriano Varrica e la senatrice Dolores Bevilacqua, entrambi esponenti del Movimento 5 Stelle guidato dall’ex premier Giuseppe Conte.
I due pentastellati hanno spiegato come il Governo italiano abbia tagliato oltre mezzo miliardo di interventi infrastrutturali previsti dal Pnrr nella Trinacria.

Nello specifico, 220 milioni sarebbero stati tolti ai fondi inizialmente destinati alla realizzazione di opere di rigenerazione urbana a Palermo e nella provincia, mentre altri 400 milioni a quelli per la ferrovia Palermo-Catania.
“Tra i progetti cancellati dal Piano anche i lavori all’approdo di Vergine Maria e il primo lotto del Parco Villa Turrisi. L’immobilismo del Centrodestra e la noncuranza dei nostri avvertimenti istituzionali hanno causato oggi la perdita di tali risorse”.
Hanno dichiarato Varrica e Bevilacqua, con il Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, che nella giornata di martedì prossimo sarà chiamato a presentare alle Camere proprio la proposta di modifica del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Una modifica già approvata dalla cabina di regia e in armonia con il REPowerEU, la quale verrà formalmente recapitata alla Commissione europea prima della fine del mese di agosto. O almeno questo è il programma.
Per rispondere ai dubbi sollevati anche dagli esponenti del Movimento 5 Stelle, il Ministro Fitto nelle scorse ore ha già assicurato che le misure definanziate dal Pnrr saranno comunque “salvaguardate attraverso la copertura con altre fonti di finanziamento, come il Piano nazionale complementare al Pnrr e i fondi delle politiche di coesione”.
Una specifica che non soddisfa però Varrica e Bevilacqua, visto che i due hanno sottolineato come su Palermo sia stata stralciata l’intera rigenerazione urbana della Costa Sud, dalla foce del fiume Oreto alla Bandita.
“Negli scorsi mesi, di fronte al continuo dibattito sul rischio di perdere i fondi del Pnrr, abbiamo lavorato e fatto pressione, anche mediante interrogazioni parlamentari ed emendamenti, affinché il governo Meloni garantisse gli interventi strategici per la città di Palermo e intervenisse sulla scadenza di aggiudicazione dei lavori, di fatto facilmente modificabile con una proroga”.
Hanno rincarato il deputato regionale Varrica e la senatrice Bevilacqua, i quali hanno aggiunto:
“A peggiorare le responsabilità del governo Meloni si aggiunge il fatto che, trattandosi di scadenze italiane e non di vincoli europei, la tutela di tali risorse dipende strettamente e unicamente dalla volontà politica del Governo di Centrodestra e non da trattative con l’Europa”.
Polemiche accese, dunque, con Palermo e la Sicilia a farne le spese.
Non resta che capire se i fondi tagliati verranno davvero recuperati attraverso altre fonti di finanziamento.