Sembra che i disagi per i siciliani, e i turisti interessati alla Regione, non abbiano fine. Dopo il rogo all’aeroporto di Catania nella serata di domenica 16 luglio, che ha portato al dirottamento dei voli principalmente all’aeroporto di Palermo, ma anche a Comiso e Trapani, non arrivano le buone notizie che erano attese per le ore 14 di mercoledì 19 luglio, orario in cui l’aeroporto di Catania sarebbe dovuto tornare operativo. Secondo quanto diffuso finora, la ripartenza è stata posticipata alle 14 di giovedì 20 luglio: tuttavia, sono diverse le voci che circolano riguardo ad una probabile chiusura dello scalo fino a fine mese, e oltre.
Ma se l’aeroporto di Palermo finora era stato operativo, e si era reso disponibile ad operare al posto di quello di Catania, le recenti dichiarazioni di Natale Chieppa, accountable manager e direttore generale di Gesap, la società di gestione dell’aeroporto internazionale Falcone Borsellino di Palermo, mettono in dubbio non solo l’operato delle compagnie, ma anche le vacanze di tanti siciliani, e non.
Cos’ha detto Chieppa
“Accetteremo venti voli ex Catania per domani, giovedì 20 luglio, e nessuno da venerdì a domenica”, ha dichiarato Chieppa. “L’infrastruttura sta reggendo, ma per un aeroporto come Palermo che ha già di suo una crescita del 15% di traffico, il rischio è compromettere la qualità dei servizi, anche perché alcuni operatori aeroportuali stanno riscontrando difficoltà per via dell’enorme traffico e per le procedure scorrette di alcune compagnie che hanno inviato voli a Palermo senza preavviso”.

“Siamo in continuo contatto con Enav, Enac e Assoclearance, con tutte le compagnie, e abbiamo già comunicato che domani, giovedì 20 luglio, accetteremo al massimo venti voli ex Catania, mentre da venerdì fino a domenica non ci sarà spazio per nessun volo oltre ai nostri”, ha aggiunto Chieppa, che ha ricordato come l’aeroporto di Palermo abbia fatto atterrare più di 45 voli. Tra questi anche i 330-200 di ITA con 250 persone a bordo.
Come affrontare l’emergenza
La situazione appare molto delicata, ed appare evidente come sia i siciliani, che i viaggiatori, abbiano bisogno di risposte rapidi. “Questa emergenza richiede un supplemento di lavoro e di responsabilità da parte di tutti. L’aeroporto di Palermo sta reggendo bene all’aumento dei voli dovuto al blocco delle attività di Catania, ma limiteremo l’afflusso di traffico aereo, essendo già molto oltre il limite di capienza, anche per il ritardo nei lavori, che comunque vanno avanti spediti. In questi giorni di emergenza, il personale, a cui va il nostro apprezzamento, con grande fatica e stress sta fronteggiando con tutte le forze un momento eccezionale e delicato, con punte di 45 voli (90 movimenti) in più al giorno rispetto alla programmazione prevista nello scalo palermitano, già notevole per il periodo”, ha dichiarato Vito Riggio, amministratore delegato di Gesap.